La casa nella prateria… quanto sembra lontano!
La casa nella prateria, la serie televisiva che ha rapito milioni di adolescenti tra gli anni 70/80 ci ha fatto vedere come l’armonia in famiglia è l’ingrediente di base che permette di superare tutto.
Ma chi sono gli Ingalls?
Non certamente frutto della fantasia. La serie TV infatti è ispirata ai romanzi del titolo “Little house on the prairie” (La piccola casa nella prateria) della scrittrice statunitense Laura Ingalls Wilder la quale racconta la storia sua famiglia di pionieri: papà Charles Phillips Ingalls e la mamma Caroline Lake (Quiner) Ingalls. Laura è la seconda di cinque figli: Mary, che divenne cieca, Laura, Caroline detta Carrie, Freddy che morì a nove mesi e Grace.
La serie approdò in TV grazie al produttore Ed Friendly e all’attore co-regista e produttore esecutivo Michael Landon. In essa molti aspetti rispecchiano momenti di vita reale degli Ingalls: la scena in cui Mary conserva il suo bastoncino di menta peperita mentre Laura mangia subito il suo, ne sono un esempio così come il tema della cecità rispecchia i romanzi della Wilder.
Una famiglia che, nel suo girovagare si ferma in Minnesota e lì, in un’immensa prateria, costruisce la loro dimora.
Come vivrebbero oggi Charles, Karen, Laura e Mary?
Tra Facebook, Twitter, hashtag, condivisioni, retweet: come se la caverebbero?
Dal contatto con la natura al vivere connessi; piuttosto che correre per prati e leggere un libro, seduti sul letto con un I-Pad sulle ginocchia.
Proviamo a immaginare mamma Karen alle prese con il pranzo: una girata al sugo e una risposta ai messaggi su WhatsApp del gruppo “amiche per sempre”; tra faccende domestiche e una chiacchierata su Skype con un lontano parente.
Laura e Mary che rientrano da scuola con il loro iPhone e cuffiette alle orecchiette che, in attesa di sedersi a tavola, approfittano per controllare qualche notifica su Facebook oppure se quel ragazzo che piace tanto a Mary ha postato qualche foto…
La piccola Laura che scopre come le nuvole non sono solo in cielo ma si possono trovare anche dentro uno smartphone. Sì, i cloud: contenitori virtuali che consentono archiviare tutto ciò che fai, condividi e salvi. Quale modo migliore per non disperdere i ricordi?
Papà Charles che, grazie all’e-commerce, ha scoperto una nuova fonte di guadagno vendendo online i prodotti del suo orto magari grazie all’aiuto della moglie Karen che, appassionata di scrittura, riesce a dare un input in più alle vendita facendo qua e là un po’ di content e web writing.
Insomma, una famiglia di webnauti che nella prateria, così apparentemente distante dal mondo attuale, riesce a navigare in tutto il mondo restando nel loro ambiente.
Riusciamo a immaginare gli Ingalls come una web family?
Ci immedesimiamo nel contesto dei nostri amici che hanno allietato tanti pomeriggi?
Tanti sono ancora i webnauti che avrebbero preferito rimanere nella “prateria”, tanti autodidatti, e tantissimi costretti a diventare social senza averne il tempo e il piacere.
Se siete tra questi e sognate di essere al passo con i tempi e sentirvi più vicini ai vostri figli, continuate a seguire gli articoli di questa serie e poi mettetevi comodi, rimanete connessi. Le sorprese arriveranno con IMBRAnet: il web per gli IMBRAnauti
Laboratori pratici, corsi e tanto altro per diventare veri e propri WEBnauti!!!!!
FONTI: www.wikipedia.it; “La casa nella prateria” Ed Friendly; “Little house” di Laura Ingalls Wilder; Mamma posso spiegarti. Lavoro nel web di R. Mares (Webbook); IMBRAnet;
Tiziana Iozzi
Connettere con le parole e le emozioni fuori e dentro il web è la mia mission. Da 27 anni nella formazione manageriale e nel coaching aziendale. La comunicazione efficace e le strategie linguistiche on line e off line sono il focus dell'attità del blog. La Comunicazione efficace, il Web Content, il web per gli IMBRAnati e il Branding Management sono gli argomenti che mi sono più a cuore e approfondirò nel sito.