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permission marketing e interruption marketing

Perché il tuo marketing non funziona? – 2^ puntata

Riprendiamo da dove abbiamo lasciato con una breve sintesi del primo step:
(1) Scegliere tra interruption marketing e permission marketing e programmare la strategia dell’ascolto. Tutti ne parliamo ma pochi di noi hanno realmente compreso cosa significhi l’”ascolto”.
Posso dire la mia? Ascoltare, dal mio punto di vista, significa calarsi nei panni del nostro probabile fruitore, nei suoi pensieri e nelle sue scelte, e sviluppando la sensibilità ai suoi gusti e alle sue opinioni.

Il secondo step che propongo è la comunicazione efficace. Un concetto e una parola sovra usata ma talmente tanto importante che la maggior parte di noi corre ancora il rischio di guardare alla pagliuzza nell’occhio dell’altro senza guardare la trave nel proprio occhio. Investiamo tempo a giudicare e ci adoperiamo poco a valutare i nostri feedback, i nostri risultati e ad attualizzare i nostri sogni.
Ci caliamo nella realtà con il massimo giudizio e blocchiamo l’energia della comunicazione. Tutto deve apparire perfetto, tutto deve precorrere i tempi e tutto deve essere scevro dalla critica.
E’ questo il modo di comunicare che desideriamo? O meglio che desidera la nostra “tribù”? Bene, personalmente, preferisco il marketing controcorrente, commettere qualche errore e uscire dalla mischia, uscire dal branco ed entrare nel gioco della “umanità”, quello fatto di errori e non di regole.

Sul web tutto è tracciabile, e la maggior parte di noi dove si sofferma?

Sulla parte giocosa, comunicativa, vera delle storie. Accogliamo favorevolmente chi ci fa star bene, chi ci dà consigli senza imporre la sua opinione, chi non ci giudica e chi non teme il giudizio e seguiamo la sua traccia, accogliamo i l suo esempio, trasformiamo i suoi esempi in stile di vita.
Fate un giro sul web e ditemi: Che tipo comunicazione hanno coloro che giocano con le parole e con le idee? Con le emozioni e con la loro umanità? Dai tempi dei fotoromanzi ad oggi non è cambiato nulla.
A loro appartengono i post più condivisi, i maggiori “like” e il maggior numero di commenti.
Mi piace pensare questo ed è anche ciò che finora ha portato i risultati nella mia vita.
Adoro creare relazioni, quelle relazioni che creano condivisione e innescano un percorso esplorativo di conoscenza e di sperimentazione amicale fatto di scambi e di risorse.
Alla domanda classica: “Come si scrive questo post? Oppure cosa “devo” scrivere?

Sorrido. Perché?

Forse perché troppi si schierano verso la sordità comunicativa!
Le regole dettate dal mercato hanno creato automatismi e finora hanno defocalizzato le menti e le hanno accompagnate verso l’appiattimento intellettuale ed emozionale.
Se a qualcuno interessa un nuovo modo di fare marketing, consentitemi, amici, di unirmi a coloro che con la loro comunicazione dissentono dalle regole ed uscono dagli schemi. Siamo troppi, siamo tanti, e il web in questo non ci aiuta ma può diventare uno strumento strategico.

In che modo? Se impariamo a “comunicare efficacemente” distinguendoci per il nostro modo di comunicare, con il nostro modo di sentire, di fare e di saper fare.