Presentazione della Carta di Dubai dagli Stati Generali delle donne
Sentiamo spesso dire: “8 marzo tutto l’anno! La donna deve essere sempre celebrata”.
O ancora: “La donna va rispettata tutti i giorni dell’anno”.
Ma davvero è così?
Davvero la donna viene celebrata ogni giorno?
O rispettata?
O semplicemente trattata come dovrebbe, da essere umano?
Perché in fondo alle donne basterebbe questo: nessuna venerazione, quella la lasciamo a Dio. Alle donne basterebbe il rispetto, ma quello vero. Una paga più equa, non essere sessualizzate, non essere trattate come oggetti, non essere molestate per strada o in qualsiasi altro luogo… E potrei continuare all’infinito.
Gli ultimi due anni sono stati molto difficili, soprattutto per le donne. Penso a tutte quelle rinchiuse in casa con il proprio aguzzino, quelle che hanno perso il lavoro, quelle che si sono caricate di mille responsabilità per non preoccupare i figli. Abbiamo fatto molti passi avanti dall’immagine della donna come protettrice del focolare domestico, ma in tante zone del mondo sono ancora vittime di una società prettamente patriarcale.
E ancora, non solo la pandemia, ma il recente conflitto tra Russia e Ucraina ha spinto moltissime donne ad abbandonare la loro terra, i loro mariti, a scappare con quel poco che sono riuscite a racimolare e tentare una via di fuga assieme ai loro bambini; tutto con il solo obiettivo di salvarli da una miserabile vita.
E allora è proprio in questi giorni di celebrazione dei diritti delle donne che ricordiamo con molta più forza la parità di genere, la libertà, il rispetto come diritti inalienabili e sacri. Lo dobbiamo a noi stesse, lo dobbiamo alle nostre amiche, alle donne della nostra famiglia, alle nostre antenate, alle donne afgane e dello Yemen e della Siria e dell’Africa. Lo dobbiamo alle nostre sorelle sparse per tutto il mondo, lo dobbiamo alle donne che si battono per i diritti delle altre donne, che lavorano e operano costantemente e senza sosta a progetti di utilità comune e a idee a sostegno dell’imprenditorialità e contro la discriminazione di genere e contro la violenza.
Gridiamolo forte allora: “Che sia 8 marzo tutto l’anno!”, ma ovunque e sempre.
Presentazione della Carta di Dubai: incontro virtuale in occasione dell’Expo
L’8 marzo 2022, gli Stati Generali delle Donne hanno raggiunto un altro importante traguardo in collaborazione con le Associazioni che fanno parte dell’Alleanza delle Donne. Qui entra in gioco la Carta di Dubai che definisce i temi delle donne e del futuro e punta sull’impegno sociale delle donne in tutti i campi.
Se n’è parlato in conferenza Zoom a partire dalle 11,00 del mattino fino a sera. Un incontro virtuale Italia – Dubai, in occasione di Expo 2022.
“Il futuro è di chi lo fa”, questo è lo slogan che introduce il meeting in cui sono intervenuti diverse tra le personalità più influenti della politica, dell’attivismo e dell’arte come Stefano Bressani. Abbiamo avuto modo di ascoltare Isa Maggi, Coordinatrice Stati Generali delle Donne, Gianvico Camisasca, Vicepresidente Nazionale Federazione Nazionale dei Diplomatici e Consoli Esteri in Italia, Claudia Carzeri, Consigliera Regione Lombardia, Presidente V Commissione Regione Lombardia: Territorio, Trasporto ed Infrastrutture. Tanti i nomi che sono intervenuti in questa incredibile giornata: Francesca Moraci, Docente Universitaria, Comitato Scientifico degli Stati generali delle Donne, Alessia Ruzzeddu, Autostrade per l’Italia, Paola Bernardi, Rettrice del Collegio Nuovo Pavia, Rosalba Lispi, Presidente ADA Associazione Donne ambientaliste, Claudia Laricchia, Patto delle Donne per il clima e l’ambiente, Sara Roversi. Presidente Future Food Institute, Aree interne e Gemma Andreini, Ambassador Città delle donne, Progetti dfi valorizzazione territoriale.
Diverse personalità in collegamento da Dubai come Laura Gori, Ambassador degli Stati Generali delle Donne, imprenditrice e founder Way2Global.
Con l’introduzione del Commissario Paolo Glisenti, si sono toccate profonde e interessanti tematiche fondamentali per il mondo delle donne.
- Quali sono i diritti delle donne nella nostra società?
- Quanti passi avanti si sono fatti?
- Quali gli obiettivi raggiunti?
- Quali sono i temi sociali legati all’innovazione e al nuovo umanesimo digitale?
- A chi affidare il monitoraggio dei diritti delle donne e del loro futuro?
In un clima teso e cupo, mai come quest’anno le donne meritano rispetto, considerazione, stima e uguaglianza e devono essere portatrici di pace e di speranza. Ancora oggi le donne che tentano una carriera lavorativa sono decisamente in numero inferiore rispetto agli uomini.
“Ottomarzotuttolanno” è un evento partito dallo Sportello Donna di Pavia nel 2010. Quest’anno il tema è maggiormente incentrato sulle giovani donne e sulla formazione per l’inserimento nel mercato del lavoro tramite gli strumenti messi in campo dai fondi della Next Generation Eu nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
- Quante giovani donne senza lavoro?
- Quante senza sogni?
- Senza prospettive?
- Senza aiuti?
Il dramma della disoccupazione giovanile, in particolar modo quella femminile è più attuale che mai. Non possiamo quindi permetterci di non accettare l’aiuto che ci viene dato, di non utilizzare gli investimenti economici e finanziare per uscire dal profondo gap lavorativo. L’obiettivo è quello di modernizzare il Paese, prenderci ciò che è nostro di diritto, procedere verso un vero cambiamento per quanto riguarda
- la parità di genere,
- la coesione sociale,
- la digitalizzazione,
- il superamento di divari territoriali.
In questo momento le donne possono essere un valore aggiunto nella ripresa del nostro Paese.
Lo si vede, lo si percepisce dalle nuove imprese che stanno nascendo sul nostro territorio! Basti pensare che i dai dati forniti da Unioncamere Nazionale, in Abruzzo le imprese si collocano al terzo posto per numero rispetto al resto dell’Italia.
Senza cadere in generalizzazioni, le donne imprenditrici apportano più valore alle imprese per le loro innate abilità di ascolto, osservazione, comprensione rispetto alle necessità degli altri, hanno attenzione e cura nei confronti delle nuove generazioni, e come “la buona madre di famiglia” sanno prendersi cura.
Hanno il desiderio e l’ambizione di trasferire ai giovani conoscenza ed efficienza, consapevolezza, la “giusta attitudine”, passione, competenze e impegno.
Proprio da questo intricato percorso che parte da Pavia, la tappa dell’8 marzo 2022 passa da Dubai, dove si sta svolgendo l’Esposizione universale. Un altro importante traguardo raggiunto in collaborazione con le Associazioni che fanno parte dell’Alleanza delle Donne.
“In questo delicato periodo di conflitti internazionali e di pandemia, le donne sono ancora una volta costruttrici di pace, lavorano con intensità e passione però abbiamo visto soprattutto in questi giorni di negoziati internazionali che non sono presenti. Abbiamo raccontato in questi due anni di lunghe riflessioni le difficoltà nel mondo del lavoro, per quanto riguarda la perdita del lavoro, soprattutto per le mamme, in grande difficoltà per la gestione familiare, in alcuni casi sfociati nella violenza domestica. Tantissime imprenditrici, più di 10.000 che hanno perso le loro potenzialità economiche e abbiamo naturalmente visto anche cosa è stato messo in atto per cercare di risanare questa situazione” ha spiegato Isa Maggi nella call.
Secondo il dato del Ministero degli Esteri aggiornato al 2021, le donne in Italia rappresentano solo il 23% di tutto il personale diplomatico contro una media del 40% nella maggior parte degli altri Stati. Così come in altri settori dove la presenza femminile è ancora limitata rispetto a quella maschile.
La Carta delle Donne in questo senso è un invito a riconoscere che in tutte le diversità di genere, di nazione, di cultura è possibile e necessario un ulteriore passo avanti verso un’auspicata uguaglianza. Dobbiamo fare tesoro di una frase molto nota: “La nostra libertà e individualità termina dove inizia quella degli altri”.
I diritti delle donne racchiusi nella Carta di Dubai: qualche precisazione
Tra gli obiettivi fondamentali degli Stati Generali delle Donne c’è la concretizzazione di un punto fermo dell’Agenda 2030: arrivare alla piena uguaglianza tra i generi dando anche maggiori responsabilità alle donne. Ovviamente non è un obiettivo facile, il genere femminile nel corso dei secoli ha subito vessazioni e pressioni sociali talmente forti da rendere molto complesso scardinare alcuni pensieri radicati nella società. Infatti, nella realtà il bilanciamento della presenza delle donne nella vita politica, economica, culturale e così via non è stato ancora raggiunto.
E allora che si fa?
Come fare per prenderci il giusto spazio?
Come scrivono gli Stati Generali delle Donne “dalla Carta delle donne del mondo di Expo Milano 2015 scritta con 981 donne provenienti da 35 paesi del mondo, siamo arrivate a Matera, Capitale europea della cultura nel 2019 dove abbiamo promosso e diffuso il progetto delle Città delle donne ed oggi siamo a Dubai, per l’esposizione mondiale. Abbiamo attualizzato la Carta delle donne del mondo ed abbiamo inserito parole nuove, dopo un lungo processo open access che ha accolto il contributo di migliaia di donne”.
La Carta di Dubai è un documento che definisce i temi delle donne e del futuro e afferma l’impegno sociale del genere femminili in tutti i campi: scienza, letteratura, arte, politica, economia, Forze armate, cooperazione internazionale, cinema, diplomazia, arti visive, musica e teatro. Questa Carta accoglie i principi della già nota Carta dei Diritti delle Bambine, un documento internazionale di Fidapa BPW Europa.
Come si è arrivati quindi alla formulazione di questa carta aperta e strategica?
Ci è voluto molto tempo per arrivare ad un accordo: si sono susseguiti mesi di confronto, dialogo, formazione e apprendimento su alcuni temi strategici che caratterizzano il gender mainstreaming coniugato con quella che sarà la Città del Futuro.
- L’attenzione ai cambiamenti climatici,
- la cultura,
- il lavoro,
- le imprese femminili,
- la biodiversità,
- l’innovazione e la ricerca,
- il rispetto e la cura di relazioni e del Pianeta
sono solo alcuni dei temi centrali affrontati in questi mesi. Il documento ufficiale, infatti, è stato presentato il 12 novembre 2021, nel pieno di una pandemia che quasi ci aveva tolto la gioia di buttarci a capofitto nei nostri sogni e ambizioni. La Carta sarà diffusa nelle Università, nelle scuole, nei Comuni, in tutti i Paesi.
Quindi qual è l’obiettivo della Carta di Dubai?
Lo leggiamo direttamente dal sito degli Stati Generali delle Donne:
“La Carta di Dubai si pone l’obiettivo di sostenere i policy maker e i rappresentanti del mondo delle politiche di sviluppo economico locale, educazione, formazione, pari opportunità e sostenibilità di tutto il mondo per sviluppare politiche e programmi a supporto del lavoro, delle imprese, della formazione, della innovazione e ricerca delle donne, attraverso il protagonismo delle donne stesse, nell’ambito di una sostanziale valorizzazione delle donne”.
Il futuro delle donne è il futuro della società e proprio a loro spetta il compito di scriverlo.
Un percorso lento e silenzioso che in futuro potrà solo che fare un grande rumore.
Un percorso che non ancora vede la luce.
Un percorso che può vedere la luce con una società a misura di “umanità” e di “parità di genere”
La stessa parità di genere che era auspicabile avesse la ministra Vondelaier al summit con la Turchia, oppure le innumerevoli vittime di violenza
Ma come riprenderci il nostro spazio? Come raggiungere i nostri obiettivi e realizzare i risultati che ci aspettiamo?
Come riuscire a triplicare il nostro potere?
Chiedere aiuto non è mai sbagliato!
Per esempio, se non hai competenze specifiche nel neuromarketing, nelle vendite, nel social media marketing, nel copywriting, nel blogging, nel time management, nelle strategie online e offline non esitare a scrivermi per una sessione di coaching gratuita in cui andremo insieme ad individuare le tue esigenze specifiche di formazione e aggiornamento
Se invece hai un’azienda e desideri trovare il tuo posizionamento, vuoi farti coadiuvare nelle strategie online e di social media marketing allora puoi rivolgerti alla agenzia di comunicazione e pubblicità YES-WEB di Pescara di cui curo e creo strategie di comunicazione finalizzate agli obiettivi aziendali, come PR, DIGITAL STRATEGIST & COMMUNICATION MANAGER.
Se invece desideri comprendere cosa e come puoi fare per realizzare i tuoi progetti di vita professionale info@tizianaiozzi.it perché affidarsi ad una coach che da quasi 30 anni si occupa di imprenditorialità femminile, che si rivolge prevalentemente ma non esclusivamente al magico mondo delle donne, all’Universo femminile può darti innumerevoli vantaggi:
- velocizzare
- comprendere cosa è più strategico
- capire come fare per mettere in campo le strategie utili
Quando nel 2018 ho scritto il mio primo libro Benessere Donna 300% come life coach e facilitatrice del Benessere e ho ideato il “metodo 3E: triplica il tuo potere personale con efficacia, efficienza, energia pensavo proprio a come fare per aiutare i coachee e semplificar loro la vita. Ho ideato un metodo semplice e pratico per aiutare le donne che desiderano “trovare la rotta”. E non è tutto!
Lo stesso obiettivo l’ho perseguito quando ho scritto a 13 mani anche Amati o Amàti questione di accento: un libro che narra l’Amore e che ci spiega che quello che viviamo non accade solo a noi. Un libro realizzato con 12 donne meravigliose sorelle di viaggio e dedicato a tutti coloro che credono che creare rete sia la vera forza di un progetto vincente e che la parola d’ordine che muove il mondo sia l’Amore. Un libro che contiene così tante storie diverse l’una dall’altra che arricchiscono la vita di tutti di esperienze, che trasferiscono modelli di vita a cui ispirarsi a dai quali trarre insegnamenti.
E allora, quali sono i vantaggi di ricorrere al coaching e alla formazione e come queste due attività così vicine ma così lontane si integrano con la Carta di Dubai?
Se, come abbiamo detto, la Carta di Dubai “ si pone, tra i tanti, l’obiettivo di sostenere formazione, pari opportunità e sostenibilità di tutto il mondo per sviluppare politiche e programmi a supporto del lavoro, delle imprese, della formazione, della innovazione e ricerca delle donne, attraverso il protagonismo delle donne stesse, nell’ambito di una sostanziale valorizzazione delle donne”, in questo momento storico e in un’ottica di ostinata e tenace perseveranza, farci affiancare da un esperto o da chi può davvero aiutarci a uscire dalla fase di stallo, può risultare strategico.
Questo perché sia la formazione che il coaching possono supportarti a:
- Rendere possibile e realizzabile il tuo obiettivo di vita personale e professionale;
- Crearti aggiornamento finalizzato ai tuoi obiettivi di business;
- Sostenerti nell’acquisire tecniche e strategie per sviluppare le tue potenzialità;
- Metterti nella condizione di acquisire una profonda consapevolezza e nella condizione oggettiva di come affrontare superare qualsiasi sfida;
- Condurti a riconoscere la tua unicità e il tuo valore;
- Condurti a migliorare le tue strategie di comunicazione e di azione;
- Valorizzarti e renderti protagonista del tuo successo.
I vantaggi del coaching e della formazione, quindi, sono innumerevoli e fin qui ne abbiamo descritti davvero pochi.
Vuoi conoscerli?
Hai bisogno di aiuto?
Hai bisogno di capire in che direzione andare?
Hai bisogno di sapere come fare?
Hai bisogno di focalizzarti su una meta specifica da raggiungere?
Hai bisogno di farti affiancare da una coach per indirizzare i tuoi obiettivi di vita personali e professionali?
Se ti risultasse complesso e impegnativo mettere giù un progetto di impresa o di vita professionale e lavorativa, ma lo desideri da tanto allora:
Scrivimi a info@tizianaiozzi.it oppure per un appuntamento nel mio studio di Pescara a Corso Manthonè, 62
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