Il lavoro di squadra, e Tiziana Iozzi Academy ne è convinta, è spesso celebrato come la chiave del successo, ma ancor di più del benessere e del buon clima aziendale che, ha come conseguenza, la produttività alla quale le aziende aspirano.
La domanda da farci è: “E’ facile? Qual’ è la chiave? Qual è il mezzo per arrivare alla produttività, al benessere e porre solide basi per un business duraturo e di successo?
Non dobbiamo dimenticare che dietro le quinte di un team di successo, si nascondono una serie di sfide che possono minare la coesione e l’efficacia di qualunque gruppo, anche quello che appare meglio assemblato, coeso e motivato. Ostacoli e conflitti sono parte integrante, e direi anche naturale, di qualsiasi dinamica di team, e se queste criticità non vengono affrontate e risolte, possono creare malumori crescenti e consolidare problemi nell’ambiente aziendale e nella crescita del business, causando elevati turn over e creare ostacoli e conflitti, piuttosto che opportunità di lavoro di squadra.
Nei 30 anni di carriera come coach e come formatrice la domanda alla quale ho lavorato per dare una risposta concreta è questa:
Possiamo trasformare i problemi relazionali e motivazionali in una efficace opportunità di crescita?
La risposta è sicuramenti si, ma c’è un ma avversativo molto, molto importante.
Vediamo innanzitutto, quali sono i principali ostacoli al lavoro di squadra che ho riscontrato nei “lavori di team building e di team working”.
Premetto che può sembrare scontato inserire la conoscenza profonda e l’applicazione delle strategie e delle tecniche della Comunicazione efficace e persuasiva, e oserei definirla una nuova e basilare forma di “umanesimo” che fa la differenza da azienda ad azienda.
Pensiamo solo a quanto possa sembrare facile parlare di COMUNICAZIONE EFFICACE e quanto invece sia complessa l’azione di COMUNICARE soprattutto per i fattori e le dinamiche che si danno per scontate. Dal mittente al destinatario c’è un mondo fatto di parole (Comunicazione verbale, semantica, neurosemantica, linguaggio) di toni, di ritmi (Comunicazione paraverbale) di gesti, di sguardi, di respiri, di movimenti (Comunicazione NON verbale); un universo fatto di toni emotivi, di emozioni, di ostilità nascoste, di ferite non guarite, di rabbia antica, di entusiasmi e di allegria, di sintonia e di sincronicità, di uno spazio fatto di contesti e di esperienze, di frasi dette e non dette, di esperienze, di vissuto, di strutture e convinzioni insomma, un “mondo” che va a rendere complessa quella naturale “relazione” che si distorce ogni volta che questi “mondi” entrano in contatto e, spesso, in contrasto.
Questo sopra è solo un esempio di numerosissimi ostacoli che costituiscono il punto di partenza di un “piano d’azione” che viene elaborato sulla base di un’analisi degli ostacoli che inevitabilmente compromettono il lavoro di team. Questi sono vari e, di fianco a quelli più comuni, ci sono quelli più specifici che cambiano in base al tipo di attività. Per fare una breve sintesi di ciò ho appena descritto, gli ostacoli più ricorrenti e che riporto come esperienza e non come interpretazione soggettiva sono:
- Comunicazione inefficace: mancanza di chiarezza, incomprensioni e difficoltà a esprimere le proprie idee che possono generare tensioni e rallentare i processi relazionali e decisionali.
- Differenze di personalità: stili di lavoro diversi, valori contrastanti e mancanza di affinità, conflitti interpersonali, ostilità e antagonisti.
- Mancanza di obiettivi condivisi: se nel team non si hanno visioni comuni e non si sentono coinvolti negli obiettivi, la motivazione e il senso di appartenenza possono diminuire e demotivare.
- Distribuzione ineguale del carico di lavoro: un carico di lavoro sbilanciato può generare frustrazione e demotivazione nel team che si sentono sovraccaricati o sottovalutati, si confondono nei ruoli e nel “chi fa cosa”
- Mancanza di leadership: una leadership debole o assente può portare a una mancanza di direzione, a decisioni incoerenti, a un clima di incertezza e a una mancanza di figure di riferimento.
A questo punto la domanda sorge spontanea, “Come gestire i conflitti nel team”?
A ogni problema, naturalmente, equivale una soluzione, e il mio compito di team Coach non è solo quello di risolvere le singole criticità, ma individuare insieme a te, coinvolgendo il tuo team di collaboratori, la soluzione migliore per creare un ambiente di lavoro propositivo, sereno e produttivo, senza scordarci del benessere di tutti. Vediamo qualche soluzione per risolvere i problemi più comuni:
- Comunicazione aperta e trasparente: favorire un ambiente in cui tutti si sentano liberi di esprimere le proprie opinioni e preoccupazioni, accogliendo le proposte ma spingendo sempre al massimo impegno nel risolvere le sfide giornaliere.
- Ascolto attivo: cercare di comprendere il punto di vista degli altri, senza interrompere o giudicare, ma accogliendo le proposte, selezionando le migliori e cercando di far capire come mai certe iniziative vengono accolte e altre scartate.
- Fissare obiettivi comuni: definire chiaramente gli obiettivi del team e lavorare insieme per raggiungerli a piccoli gradienti.
- Risolvere i problemi in modo costruttivo: sviluppare in modo autentico la capacità e l’abilità di cercare soluzioni condivise
- Valorizzare la diversità: riconoscere e valorizzare le differenze individuali come una risorsa specifica e capace per il team.
Alla base di ogni situazione ricordiamo sempre che è utile adottare il corretto stile di leadership che, come abbiamo visto nell’articolo dedicato, diventa fondamentale per incentivare la coesione e dare la giusta sicurezza e direzione al team lavorativo.
Trasformare i conflitti in opportunità è possibile?
I conflitti, se gestiti correttamente, possono rappresentare un’opportunità per aumentare la coesione del team, affrontando e risolvendo i conflitti in modo costruttivo, col fine di rafforzare i legami tra i membri del team. Grazie alle applicazioni delle tecniche e delle strategie, compresa l’organizzazione di un team building, si possono migliorare le competenze comunicative di tutti nel team, stimolare la creatività e portare alla generazione di nuove idee e soluzioni.
Per “trasformare i conflitti in opportunità” non basta l’iniziativa personale, anche se è sicuramente un ottimo punto di partenza, ma risulta indispensabile affidarsi a un professionista che manifesti competenze trasversali.
In conclusione, i conflitti sono una parte inevitabile del lavoro di squadra. Tuttavia, adottando le giuste strategie e sviluppando una cultura di collaborazione e rispetto reciproco, è possibile trasformare queste sfide in opportunità di crescita e sviluppo per l’intero team. Inoltre, tenendo sempre presente le opportunità date da un ambiente lavorativo sano e di benessere, ogni criticità risolta si trasmuta in un aumento delle opportunità di business. Il percorso per risolvere i conflitti può essere accidentato e faticoso, e individuare le giuste soluzioni per fare decollare la tua azienda, in funzione di un equilibrio interno può essere la chiave per il successo del tuo team e business.
E tu, vuoi fare decollare il tuo business con Tiziana Iozzi Coaching e Academy Pescara?
Scrivi a info@tizianaiozzi.it per la tua sessione di coaching gratuita oppure ti aspetto nel mio studio di Pescara in Corso Manthonè, 62 dove da 32 anni organizzo corsi e ho creato con Tiziana Iozzi Academy percorsi formativi indirizzati alle tue performance aziendali, e al benessere lavorativo.